Mariani a Fagnano: «Veloci a bandire i concorsi». E punta il dito contro la scarsa umanità di alcuni camici bianchi

TERAMO – C’è una coda polemica al ragionamento attorno al piano sanitario regionale e a quello che prevede per la sanità teramana. E riguarda direttamente la Asl di Teramo e il nodo delle assunzioni. La lancia il capogruppo democratico in consiglio, Sandro Mariani, ed è rivolta direttamente al direttore generale Roberto Fagnano: «Va fatta una scelta di campo: il problema non è la Corte dei conti, l’assessore Paolucci o la situazione economica, è la velocità e la capacità che dovrà esprimere la Asl, necessariamente, per andare a fare le procedure concorsuali. E’ questo il grande tema – ha detto Mariani – e io su questo ho sollecitato il manager dicendo caro direttore generale si organizzi perchè questa è la priorità numero uno. Come fare? Abbiamo nominato un manager lo saprà lui come bisognerà fare… Prenderà le professionalità che e le fa lavorare». Da qui la proposta dell’istituzione di una task force che lavori solo a bandire i concorsi: l’esempio più concreto delle difficoltà in atto nella parte amministrativa sanitaria è il concorso per gli Operatori socio sanitari, che presenta anche una difficoltà logistica per dove sistemare i circa 6mila partecipanti che hanno fatto domanda…
Lo spunto però va ben oltre le difficoltà nel fare le assunzioni e di avere una macchina burocratica interna lenta e complicata, secondo il capogruppo regionale del Pd. C’è un problema di reparti e di conoscenza di come si muove la sanità teramana dentro gli ospedali: «Sono i medici che fanno la differenza tra i reparti? Ci sono dei posti della sanità che vengono classificati dalla gente come luoghi dove nessuno vuole andare, fanno addirittura gli scongiuri che qualcuno venga ricoverato lì… La differenza lì non la fanno il personale, gli strumenti o il Dm 70: la fanno l’umanità e la professionalità che il medico mette in campo con il paziente. E questo va detto. Anche sui comportamenti ho chiesto al manager di vigilare, perchè ritengo che spesso in ospedale si fanno le sfilate, con medici in giro con camici aperti e a spasso. A fronte di altri reparti dove c’è gente che lavora, di nascosto e con risutati e spesso sono anche guidati da medici che la politica non sia comprtata adeguatamente nei loro confronti».
Mariani ha richiamato la dirigenza sanitaria, pecisando che «vuole essere una provocazione sì ma che a tutto c’è un limite. Come ritengo oggi la politica non sia a perfetta conoscenza di tutti i problemi della sanità, allo stesso modo credo che a circonvallazione Ragusa non si rendano conto dei problemi che ci sono negli ospedali. L’ambiente sanitario va vissuto di più, anche fisicamente. Io nella sanità ho incontrato anche casi di indecenza, perchè siamo in presenza di qualcuno che esagera». E Mariani riferisce di un pacco di schede di proteste raccolte dagli utenti, il 90 per cento dei quali di un reparto del Mazzini, consegnato alla direttrice sanitaria del Mazzini, Gabriella Palmeri.